MLO: prepariamoci alla Pasqua

PER SEMPRE O … FINCHÉ DURA?  AMÒ SINO ALLA FINE
I LOVE YOU FOREVER: è una simpatica frase che i giovani innamorati scrivono sui muri.  Nella realtà il “per sempre” fa paura. L’impegno totale e definitivo, ci sembra un carcere. Ci stanchiamo di tutto e di tutti. Preferiamo vivere all’insegna del…”Proviamo”! Lasciandoci sempre un’ uscita di sicurezza. Chiediamoci: si può continuare a fare ”prove” per tutta la vita? Vivere “alla giornata”, aiuta a maturare come persone?  O ci lascia tutti, giovani e adulti, in balia della nostra instabilità emotiva?  Ci può illuminare la figura del “Servo del Signore” di cui ci parla Isaia. In mezzo a mille difficoltà, Egli ha perseverato fino alla fine nella sua missione… Come Gesù che  “Avendo amato i suoi li amò sino alla fine” (Gv. 13,1ss)  Un esempio per noi. E un augurio perché la Pasqua che celebriamo nei riti diventi impegno e novità di vita.

 

v IL SERVO DEL SIGNORE IN…LINEA:  Sei vissuto in esilio tra gente disperata. Che fare? «Confortate, confortate il mio popolo! Fate coraggio agli abitanti di Gerusalemme, e annunziate loro: La vostra schiavitù è finita, la vostra colpa perdonata (40,1)

v Se soffriamo significa che Dio ci ha abbandonati? Come un pastore conduce il suo gregge: prende in braccio gli agnellini, li porta sul petto e ha cura delle pecore che partoriscono, così Dio provvede per il suo popolo». (40,9ss)

·         Siamo vermiciattoli ma… amati da Lui! « Non temere, io sono con te. Non preoccuparti, io sono il tuo Dio. Non temere, sono qui ad aiutarti. Sei piccolo e debole come un verme, ma non temere: io ti aiuterò. Io, il Santo d’Israele, sono colui che ti salva. (41,10ss)

·         Nei momenti di scoraggiamento, dove trovavi la forza? Io ho pensato: inutilmente mi sono affaticato, ho consumato tutte le mie forze, senza risultato. Ma è il Signore che garantisce il mio diritto, è Dio che ricompensa il mio sforzo.  Egli mi ha chiamato fin dalla nascita, per essere il suo servo, per ricondurre a lui il popolo d’Israele. (49,4ss)

·         Per noi bellezza e successo sono importanti: tu potevi contarci? Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (53,2s)

·         Ognuno tende a dare la colpa agli altri. Tu cosa hai fatto?  Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori.  Noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. (53,4s)

·         Guariti per… le tue piaghe: che senso ha? Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.  Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. (53,5s)

·         Oggi ha ragione chi grida più forte… E TU hai scelto di tacere? Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello,  come pecora muta di fronte ai tosatori, non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo. (53,7s)

·         Avresti potuto salvarti… Perché ti sei offerto spontaneamente? Quando offrirà se stesso in espiazione,  vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. (53,10s)

·         Dunque la sofferenza innocente, che tanto ci scandalizza, sarebbe  salvezza per il  mondo? Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. (53,11)

·         Per essere efficaci non bastano parole, occorre ben altro… Cosa? Perciò io gli darò in premio le moltitudini,  perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi,mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori. (53,12)