Una vita senza musica è come un corpo senz’anima

Mi piace pensare talvolta a mondi lontani; lo facevo fin da bambino alimentando quanto mi ha portato ad adattarmi in ogni situazione di vita. Un mezzo di cui mi servo per arrivare al mondo è la musica. Già dall’adolescenza facevo impazzire mia madre quando mi portava in un negozio di musica perché ci stavo delle ore. La musica, per me, è fonte d’ispirazione dell’anima. Quante volte in essa si incanalano emozioni, sentimenti, delusioni e gioie. Alessandro D’Avenia afferma a proposito: “A volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo. Tristezza, solitudine, rabbia”.

Quante volte, grazie alla musica, ho potuto parlare con persone taciturne o avvicinare i giovani. Se mi chiedono “quale genere ascolti, don” ogni genere è la mia risposta: dalla musica medioevale fino all’ultima generazione di musicisti. Personalmente sono molto sofisticato. Per me i suoni devono toccare le corde dell’anima e le parole avere un significato, altrimenti è solo rumore. Mi piace chi sperimenta perché lo immagino creativo, cioè cambia nel tempo senza essere ripetitivo. Ascoltare nel silenzio le melodie che piacciono ci rendono capaci di sentire e assaporare ciò che Dio ci vuol dire del suo creato. C’è una parte di spiritualità nella musica la cui forza sta nell’energia manifestante un qualcosa di soprannaturale e invisibile. Con la musica si può viaggiare nel mondo e viverne la spiritualità.

Molti sono gli aspetti spirituali della musica: nella nostra tradizione occidentale ci sono tante musiche ispirate a valori religiosi e mistici, nelle culture extra europee si intrattengono con il divino. La musica è la rappresentazione del nostro linguaggio spirituale nella storia, di cui decanta le vicissitudini. Il suono di un brano ha un suo potere determinato dalle percezioni che di esso abbiamo in noi, si trasforma in vibrazioni e invade il nostro modo di vivere, trasformandolo. Si passa da un grado di esistenza ad un altro, con passaggi intermedi, fino a tornare al punto di partenza, ma con una consapevolezza due volte superiore. Si possono trovare molti esempi di questo tipo di evoluzione: dal bruco alla farfalla, dal seme alla pianta, dall’uomo a Cristo. Chi suona, compone o ascolta musica, deve cominciare a rendersi conto degli effetti che essa provoca su di sé e sugli altri. Una volta acquisite queste conoscenze, possiamo davvero sentirne l’effetto e goderlo in noi e nel mondo, perché le cose si fanno vive con la nostra disponibilità e la rinnovata coscienza.

Don Ivan concolato