Guarire con la poesia

Negli anni 70 del XX secolo che la poetessa americana, Ruth Lisa Schechter, instancabile visitatrice di strutture psichiatriche degli USA, inizia a proporre l’espressione poetica come momento terapeutico per le persone con disturbo psichiatrico.

Lisa Schechter non solo leggeva ai suoi pazienti le poesie che aveva selezionato per loro ma li spingeva anche ad attingere al proprio mondo interiore e a scrivere, riappropriandosi di un linguaggio che la malattia mentale o la droga avevano ottenebrato. In particolare, Lisa seguiva le donne dell’Odyssey Institute, la cui età variava dai 22 ai 35 anni. Donne che erano state rinchiuse lì dentro dai Giudici o che si erano rinchiuse volontariamente in un disperato tentativo di sottrarsi alla droga, donne nere, di origine ispanica, violentate o aggredite. Per tutte Lisa aveva la poesia giusta e riusciva a tirar fuori i suoni che il loro abbrutimento aveva arrugginito portando loro sollievo.

Tra le mura del Villaggio della Carità di Don Orione a Camaldoli, vive Giovanni Mannoni e anche per lui le parole e le poesie sono un “balsamo per l’animo”. Quando riesce a scrivere o a recitare i suoi versi le sue difficoltà psichiatriche sembrano affievolirsi e i suoi occhi brillano di serenità.

Ecco una sua poesia.

 

Lara Massa

Sorge il sole tra gli antichi colli

Immersi da verdi boschi in fiore

Sotto il vol di passerotti folli

E sulla tela di un grande pittore

Nasce per incanto

Col suo grande fascino d’autore

E nel cammin del suo cuore selvaggio

Cade a strapiombo una pertica erbosa

Sorta da alberi altissimi e scrostati

 

Qui la natura si mostra grandiosa

A colui che l’ammira giocondo circondato da ogni bella cosa

 

Essa è la ricchezza del mondo

Perché è stata creata con maestria

E con immenso senso profondo

Da Dio che ha tracciato l’erba via