16 maggio: Grande Festa al Paverano per il X anniversario della canonizzazione di San Luigi Orione

OMELIA CARDINALE ANGELO BAGNASCO
“Carissimi amici, sembra di essere a Lourdes, però non piove.
“Come prima cosa, vorrei ringraziare con tutto il cuore i Padri, le Suore, il personale i volontari che assicurano la loro presenza quì in questo luogo, perchè; perchè questo è un bene i malati, per gli anziani che hanno bisogno di voi, del vostro aiuto della vostra assistenza della vostra , cura della vostra attenzione. L’attenzione del cuore. La vostra presenza quì, attenta e operosa e un messaggio per tutti e cioè ci dice che la civiltà non è morta, finchè ci saranno luoghi come questi. Con tante persone che religiose e laici, si dedicano a chi ha bisogno con attenzione con amore; perchè la civiltà non è andare sulla luna o spaziare ad ogni costo, non è questa la civiltà; è soltanto un piccolo segreto, non è fare delle grande cose, delle grandi strutture, delle grandi città o altro, è un altro piccolo segreto; la civiltà e prendersi cura gli uni degli altri, a cominciare da chi ne ha più bisogno, questa è la vera civiltà .
A volte il progresso tanto sbandierato, sopratutto del nostro occidente stanco, triste, ripiegato su di se, e bene molto spesso in questo nostro occidente si dimentica coloro che sono più deboli, più fragili, più bisognosi i piccoli o gli anziani, in nome dell’efficienza e della produzione; pensando che questo sia progresso, civiltà, benessere; mentre invece è decadenza, è inciviltà. Una civiltà che diventa disumana, non è se stessa. Questi luoghi, sono luoghi di umanità e naturalmente di fede. Siamo quì perchè vogliamo ringraziare il Signore per i dieci anni della canonizzazione di San Luigi Orione; che con Genova ha come sapete un legame specialissimo, la cui presenza e anche espressa visivamente davanti alla Cappella della Madonna della Guardia al Monte Figognia e quindi ce un legame possiamo ben dire indissolubile e la presenza di Don Orione e dei suoi figli e delle sue figlie, la presenza a Genova è veramente una grazia, una benedizione e vogliamo oggi insieme a Don Orione per la sua canonizzazione; festeggiare e ringraziare anche le sue comunità religiose. Dire a loro che; il Vescovo è loro riconoscente; perchè questo luogo, questo spazio di umanità, di civiltà, di fede, di carità cristiana, è una luce non solamente qui dentro; ma è una luce della città e della diocesi.
Don Orione, sappiamo che è il padre dei poveri, dei deboli, la personalità un uomo piccolo fisicamente e grande nell’anima; indomito nel carattere, ben conosciamo la sua storia e il suo temperamento, volitivo e abbandonato alla Divina Provvidenza; è stato anche un grande educatore, ce l’ha ricordato anche la preghiera della Messa; dove si parla di San Luigi Orione come persona, come padre dei poveri e formatore dei giovani come è vero.
Vogliamo allora dire una parola su San Luigi Orione come educatore dei giovani, e ricordarci tutti quanti che la vera formazione, umana e cristiana la vera educazione della persona in tutte le età dai più giovani in avanti. La vera educazione passa attraverso il dono di sè. La vera maturità di una persona, non è quella di fare delle grandi cose, delle cose straordinarie nelle scienze, nelle tecniche, nella politica, nella società, non è innanzitutto questo. La vera maturità della persona, il suo valore, il suo spessore interiore umano e cristiano è la sua capacità di farsi dono; cioè di uscire da sè, dal proprio perimetro, dal proprio piccolo mondo; tutti siamo dei piccoli mondi in noi stessi con le nostre cose, i nostri pensieri, i nostri doveri i nostri compiti, siamo fatti così, è giusto; ma, questo nostro piccolo mondo interiore, non deve imprigionarci. E allora la nostra vera maturità, il nostro vero valore, la misura di ciò che siamo è quando riusciamo ad uscire dal nostro perimetro, dal nostro piccolo mondo necessario! assolutamente necessario per andare incontro agli altri. Spendere un pò del nostro tempo della nostra mente, del nostro cuore delle nostre energie, delle nostre attenzioni della nostra parola, dei nostri silenzi. Come è importante questo, Don Orione ci ha insegnato anche questo; è vorrei aggiungere ha questa capacità di farci dono di cui parlo ancora a voi, cari volontari, personale, sacerdoti e religiosi, insieme a questa capacità di fari dono, voi sapete che c’è un altro elemento che è indispensabile perchè il Signore viva in noi e la carità sia vera e non una finzione ed è la perseveranza, una carità ……….ma è occasionale che è a singhiozzo , che è ogni tanto , che quando se ne ha voglia, o quando non si ha niente di meglio da fare; una carità così non è carità. La perseveranza, nel tempo, nei giorni, negli anni. La perseveranza nella vicinanza a chi ha bisogno perchè la presenza crea sempre un vincolo, un’aspettativa, una speranza, un’attesa, un desiderio; venir meno a questo, significa non amare, non significa donare; ma, significa solo prestare. E bene cari amici, guardando il cielo, chiediamo a Don Orione la grazia di educarci continuamente per la carità di Cristo e chiediamo la grazia di voler sempre essere aperti a questi luoghi di civiltà, di amore, di umanità e di fede, e vi auguro, cari amici vi auguro, proprio di essere sempre una luce per Genova e per la nostra Diocesi”.