Andiamo a vedere l’Abbazia di Vezzolano! Abbazia di che??? Di Vezzolano! ah! Colle Don Bosco! AAAAH!

Il riferimento a Don Bosco che ogni volontario e operatore del Paverano riconosce come il grande amico, maestro, sostenitore di San Luigi Orione, l’invito che ci viene dalla nostra (super) presidente Adriana, la proposta di Giorgio Rossini, ilprezioso volontario ex sovrintendente ai beni culturali, e che già lo scorso anno ci ha condotti alla visita di quel gioiello che è Orta San Giulio… (pausa per lo splendido ricordo)…: insomma un buon gruppo di volontarie e affini si presentano per questo suggestivo viaggio nella spiritualità e nella bellezza dell’astigiano!

Lasciamo Genova per inoltrarci in un paesaggio di collinette ondose, impellicciate e dorate da filari, filari, filari di bassi vigneti che producono i raffinati vini piemontesi, e, in una conca del paesaggio, all’improvviso, come un prezioso fiore, emerge l’Abbazia, insigne monumento di arte romanica che un delicato cromatismo, creato dall’alternarsi sapiente di grigia arenaria e del rossiccio del mattone, ingentilisce.

La chiesa è orientata non verso il sorgere del Sole nel solstizio di estate, ma nel punto del sorgere della luna nel “lunistizio” che dovrebbe spiegare, sottolineare simbolicamente la dedicazione della Chiesa a Maria vergine perché nel medioevo come Cristo era rappresentato dal Sole, Maria era indicata con il simbolo della luna.

All’interno… e va bé… non posso descrivervi tutte le chicche che abbiamo ammirato e che ci ha trasformate in tante investigatrici alla scoperta del particolare goloso che abbiamo assaporato e goduto e, non ultimo: le bellissime piante di acanto! L’abbazia in realtà era una canonica che ospitava frati e forestieri che seguivano la Regola di Sant’Agostino che al punto settimo recita: “il Sabato e la Domenica quelli che lo desiderano prendano del vino!”.

E noi, che siamo stati forestieri, anche se irregolari, anche se era di giovedì, ci siamo goduti un appetitosissimo pranzo e l’assaggio di un prezioso vino.

Prima di ripartire l’incontro con San Giovanni Bosco: il contrasto tra la monumentale Chiesa e la casa in cui è nato, poverissima! Ma è da quella e da Mamma Margherita che è iniziata la Sua Santissima vita spirituale!

A.M.N.