Da una lettera inviata da Puerto Mar del Plata, il 27 ottobre 1934, agli insigni benefattori Tea Raggio (+ 1/3/1972) e Generale Eugenio Beaud (+ 27/7/1966)

“Ai dilettissimi figli della Divina Provvidenza, i signori coniugi generale Eugenio e Teresa Beaud …

… le Loro signorie dicono la pena che hanno provato nel vedermi partire; questo testimonia il loro buon cuore e la carità verso di me. Non ho parole sufficienti ad esprimere la mia gratitudine; assicuro però d’avervi sempre presenti, specie durante le devozioni.

Confesso d’aver anch’io tanto sofferto nel lasciare l’Italia e i miei cari poveri, gli orfanelli, le malate, le povere vecchiarelle; quando poi penso ai miei chierici, devo farmi forza per non piangere, poveri figli! Ma la Divina Provvidenza sà perché sono qui e li aiuterà. E conforterà pure i miei indimenticabili benefattori perché la lontananza dei luoghi non divide le persone, meglio, le anime che, per grazia divina, sono una cosa sola in Gesù e nella Santa Madonna …

Vi prego dunque di non voler stare in apprensione, perché sento il Signore starmi vicino più d’una madre, nella sua misericordia: sono nelle mani di Dio, non potrei essere in mani più sicure. Tutto affidato alla Divina Provvidenza, cercherò di fare quanto potrò per questi miei sacerdoti e chierici, per tanti orfani e poveri fanciulli di qui; Loro vogliano aiutarmi con le orazioni, affinché il Signore mi assista sempre …

Qui abbiamo un istituto con scuole gratuite per esterni: sono parecchie centinaia di fanciulli poverissimi; moltissimi sono figli di emigrati dall’Italia meridionale, il fiore dei socialisti d’Italia, fuggiti fin qua. Anche le madri sono rosse. Abbiamo in zona anche un istituto per fanciulle: sono affidate alle suore che fanno pure scuola di cucito. Domani farò un numero molto consolante di prime comunioni. Dicono saranno qualche migliaio. Sono venuto per questo, e non sento stanchezza …

A nessuno ho ancora dato tante notizie come ora. Signor Generale, le dia Lei a Don Sterpi … come al Cottolengo ed ai carissimi chierici che sono alla Castagna. E grazie! Alla sua tanto buona Signora, a Lei, fratello dolce in Cristo, ogni conforto e benedizione. Dio Vi assista e benedica sempre. Saluti cordiali, conforti e benedizione ai cari chierici, alle suore e a tutti del Cottolengo”.

Sacerdote Luigi Orione
della Divina Provvidenza