Editoriale

Anche quest’anno l’estate è arrivata e, con essa, le vacanze e le ferie, per chi può. Per tutti un periodo di maggiore libertà, di sole, di luce, di pensieri più sereni. La natura, con le sue stagioni, anche se ogni anno più imprevedibili, influisce sul nostro stato d’animo, sul nostro umore, sui nostri discorsi. Viene sempre più spontaneo fare confronti con il passato, ricordare eventi e situazioni, che hanno segnato la nostra vita. Al Piccolo Cottolengo Genovese siamo impegnati a far rivivere la storia delle nostre istituzioni di carità, ci prepariamo a celebrare i 100 anni della presenza della Congregazione di Don Orione a Genova e desideriamo ripercorrere questa lunga esperienza di bene dando spazio ad eventi, istituzioni, persone, che hanno contribuito a costruire il nostro presente.

Tra le Case aperte da Don Orione in Genova ricordiamo quelle di Quezzi e di Salita Angeli, nel quartiere di San Teodoro. Queste due istituzioni sono il frutto della generosità e dell’amicizia di Tomaso Canepa, uno dei primi amici e benefattori di Don Orione a Genova. Egli aveva messo a disposizione la sua casa per Don Orione e i suoi religiosi di passaggio a Genova o in partenza per le missioni e poi affidò a lui tutte le sue proprietà per le sue opere di carità. Per Don Orione Tomaso Canepa non fu solo un benefattore, ma soprattutto un amico. Già l’8 febbraio 1911, da Messina, dove si trovava, Don Orione gli scrive: “Sento il bisogno che preghi con me e mi consigli nel Signore … Vorrei che mi facessi da padre”. E in una lettera del 21 novembre 1918 gli scrive: “Caro signor Canepa, mio fratello in Gesù Cristo. Sono venuto per abbracciarvi come figlio della Divina Provvidenza anche voi. Vi chiedo la carità che mi diate questa casa degli Angeli per farne una casa di orazione, di vita di sacrificio, e di lavoro santificato”.

Nella grande famiglia di Don Orione, nella grande famiglia del Piccolo Cottolengo Genovese c’è spazio per la collaborazione di tutti, in ogni forma, con ogni modalità di bene e di creatività. Che il Signore continui ad ispirare persone buone, generose, che contribuiscano anche oggi a rendere le nostre Istituzioni attraenti, attrattive, “luce della città di Genova”, come le ha definite il cardinale Bagnasco nella S. Messa del 18 giugno scorso nella nostra parrocchia di San Giuseppe Benedetto Cottolengo.

Don Dorino Zordan – Direttore