Editoriale

Qualche nostalgia dell’estate e del caldo? Prepariamoci all’autunno e stiamo a vedere cosa ci riserverà: come sempre sarà forse l’argomento principale degli incontri tra le persone.

Noi vogliamo invece concentrare la nostra attenzione sulla storia dei nostri Istituti genovesi e sulla vita di ogni giorno. Alle nostre spalle rileggiamo i quasi 100 anni di storia genovese dell’Opera Don Orione e in particolare soffermiamoci sui 90 anni del Paverano (da quando Don Orione l’ha acquistato nel 1933; ma sappiamo che l’edificio originale è stato il monastero dei monaci mortariensi, costruito intorno al 1.100 d. C., quindi più di 900 anni fa).

Prima di acquistare il Paverano, con le 300 ospiti “mentecatte” presenti, Don Orione si è affidato alla Madonna della Guardia (ricordiamo la notte passata da lui in preghiera davanti alla cappella dell’apparizione) e all’aiuto straordinario dei benefattori (al primo posto Angela Queirolo, la “madre del Cottolengo genovese”, come l’ha definita lo stesso Don Orione, poi il prof. Domenico Isola…) e l’incoraggiamento delle autorità civili e religiose e dell’intera popolazione.

Per la gestione: il ragioniere Enrico Sciaccaluga (poi sacerdote orionino), qualche sacerdote, il direttore sanitario prof. Domenico Isola, ma soprattutto una schiera di 30-40 Suore, che si sono fatte carico della cura e assistenza delle tante ospiti, anziane, orfanelle…, a tempo pieno, condividendo la vita delle persone accolte giorno e notte. Le Suore di Don Orione, che hanno lavorato nei diversi Istituti di Genova, sono state tantissime. Mi risulta che quelle morte a Genova siano state 133, di cui 40 sotto i 60 anni, come Suor Plautilla. Hanno davvero dato la vita per la cura delle tante persone fragili a loro affidate.

Quando, anche oggi, ogni operatore sente la fatica del proprio servizio, tragga coraggio ed energie nuove dalla testimonianza, dall’esempio di questa schiera di persone generose, che hanno consacrato la vita per il bene dei fratelli, sull’esempio di Gesù.

Papa San Giovanni Paolo II, nel messaggio per i 100 anni della Congregazione di Don Orione, aveva affermato: “Voi non avete solo una gloriosa storia da ricordare e da raccontare, ma una grande storia da costruire”. Ora tutto è nelle nostre mani e in quelle della Provvidenza.

Che il Signore e Don Orione ci proteggano, ci benedicano e indichino la strada del bene per ciascuno di noi, le nostre famiglie, gli ospiti e loro parenti, tutti i collaboratori, volontari, amici e benefattori e …  il Piccolo Cottolengo Genovese!

Don Dorino Zordan