MADRE DELLA DIVINA PROVVIDENZA: la statua della Madonna in Vaticano.

La statua della Madre della Divina Provvidenza, custodita al Paterno di Tortona, è da tre giorni nei laboratori della Biblioteca vaticana e, specificatamente nella cura del prof. Ambrogio Piazzoni, vice prefetto e parrocchiano della Mater Dei. La statua è stata subito liberata dall’imballaggio alla presenza dello staff tecnico. La statua è giunta senza alcun minimo inconveniente dopo il viaggio da Tortona Roma, essendo l’imballaggio molto ben realizzato.

E’ stata accolta con un atteggiamento di grande rispetto e devozione sapendo del suo valore storico e spirituale nella vita di Don Orione e della Congregazione. “Siamo onorati di averla per qualche tempo, qua con noi”, ha detto il prof. Piazzoni circondato dallo staff tecnico della conservazione.

La statua sarà posta in camera di isolamento, priva di ossigeno e con gas azoto, per eliminare qualunque tipo di vita animale o vegetale che possa essere presente nella statua. L’isolamento durerà circa due mesi. Dopo l’intervento di purificazione e di pulizia, con l’équipe del Centro restauri dei Musei vaticani, si faranno delle ipotesi di intervento conservativo, tenendo conto della volontà di Don Orione di non intervenire con pittura sulla statua.

La statua in legno è del 1600. A prima vista, si rivela in un buono stato di conservazione, senza particolari fragilità o elementi di corruzione. I colori del panneggio sono ancora vivi e ben conservati. Dal punto di vista cromatico, risulta particolarmente alterato il volto e il collo. Qui si riconoscono nitidamente, a chiazze, il legno della statua, la patina di gesso posta sul legno come fondo per la pittura, la pittura di colore carne. Il volto presenta tutti e tre questi elementi cromatici, a chiazze poco estetiche.

Si può riconoscere chiaramente, sul petto della Madonna, la fessura nel legno lasciata dall’asportazione della spada che prima faceva parte della statua della Addolorata.
All’orecchio sinistro, si trova ancora infisso un piccolo ferro, servito per appendervi degli orecchini; in corrispondenza dell’orecchio destro, si vede solo un piccolo foro. “Mia madre – spiegò Don Orione – mi aveva donato due orecchini d’oro: bucai le orecchie della Madonna e dissi: Vediamo, se almeno ora sentirà. Erano due orecchini lunghi, come sogliono portare le donne paesane. Pregavo e facevo pregare e, guardando gli orecchini, mi sembrava che la Madonna non potesse fare la sorda”.

La statua della Madre della Divina Provvidenza porta i segni degli oltre tre secoli di storia e, a noi particolarmente cari, quelli della vita e della relazione con Don Orione. Don Orione ha parlato spesso della statua della Madonna della Divina Provvidenza dicendo che “la Congregazione è cresciuta ai suoi piedi e guardando a lei”.

Don Flavio Peloso

Dal sito: www.donorione.org