Messaggio di Augurio del Direttore ai Familiari e Collaboratori

Genova, 1° aprile 2021
Carissimi Familiari e Collaboratori,
In questo lungo e infinito mistero della pandemia il tempo sembra essersi fermato; in realtà
sta scorrendo veloce ed è già trascorso più di un anno da quando tutto è iniziato. Molti di
noi hanno sperimentato questo tempo come una lunga Quaresima, durante la quale
abbiamo condiviso i sentimenti più angoscianti e cupi ben oltre i suoi tradizionali quaranta
giorni.
Ricordo l’incredulità e lo smarrimento dei primi momenti, la paura e lo sgomento di fronte
alla dirompenza di un nemico invisibile, lo sconforto di chi non riesce ad intravedere
l’approdo dopo tanti mesi tra le onde e le correnti. Insieme ci siamo presi per mano e fatti
forza l’un l’altro, con la perseveranza del popolo ebraico nell’attesa della Terra Promessa.
Non dobbiamo dimenticare, però, che dopo la Quaresima c’è la Pasqua e allora siamo
invitati oggi a scrutare l’orizzonte per intravedere la meta delle nostre fatiche, la luce che
risplende al di là dei limiti, dei dubbi, delle paure del presente.
Non si tratta di utopia, di un miraggio, di un sogno che svanisce, ma dell’orientamento della
nostra vita, del desiderio insopprimibile di bene, della fiducia in un Dio provvidente, che
saprà guidare anche noi, come il popolo ebraico, oltre il deserto, verso un luogo più a misura
d’uomo, ad un nuovo spazio di libertà e fraternità.
A voi Familiari, che ci avete affidato i vostri cari, molti ben prima dell’inizio della pandemia
ed altri nel pieno della sua azione, dico di avere speranza. La vaccinazione, ormai quasi
ultimata in tutte le nostre Case, ci dona non solo l’immunità ma una ritrovata fiducia.
Anche in questa Pasqua di Risurrezione continueremo a prenderci cura dei più fragili
amorevolmente, con esperienza, spirito di famiglia e senso di comunità. Vi ringrazio per la
fiducia che riponete in noi e nel Piccolo Cottolengo.
Cari Collaboratori, per l’impegno e la dedizione che continuate a dimostrare in questa prova
giorno dopo giorno, vi dico grazie. Comprendo la stanchezza delle vostre mani, sempre
pronte ad una carezza, e l’affanno dei vostri cuori. Stiamo viaggiando nella giusta direzione,
non perdiamo la rotta.
Sosteniamoci allora tutti vicendevolmente, portando i pesi gli uni degli altri, ma lasciamoci
anche contagiare da ogni testimonianza di bontà, di speranza, di fiducia nel futuro che
sperimentiamo in alcune persone che incontriamo, per diventare anche noi più sensibili e
gioiosi.
I più grandi miracoli che Dio sa fare non sono tanto quelli delle guarigioni fisiche, della
sconfitta del male che compromette la nostra salute, ma quelli che ridonano fiducia nella
vita, che ci aiutano a riacquistare la gioia di vivere, pur nella fatica e nel dolore, senza mai
dimenticare chi non c’è più.
I Santi ne sono esempi luminosi. Nella sua bontà e misericordia, Dio ha saputo costruire in
loro dei veri “capolavori di umanità”, dei modelli straordinari per tutti noi.
Accogliamo gli auguri pasquali di Don Orione: “Cristo è risorto! Fratelli, risorgiamo con Lui!
Allarghiamo i nostri orizzonti, eleviamo il nostro spirito a tutto ciò che è alta vita, che è luce,
che è bello, buono, vero, santo! Cristo vuole risorgere, vuol riprendere il suo posto. La barca
di questo povero mondo fa acqua da tutte le parti, senza Te va a fondo: vieni, o Signore,
vieni! Risuscita in tutti i cuori, in tutte le famiglie!”
A voi tutti auguro una Santa Pasqua,

Don Dorino Zordan
Direttore Piccolo Cottolengo Genovese Don Orione