MLO Panino di San Biagio: dicembre 2014

 “AMORE IO VOGLIO…” (Osea)

Amore: un tema sempre attuale. Tutti ne parlano. Convegni e dibattiti si moltiplicano. Ma il nostro amore è sempre più fragile. Ognuno gli dà il significato che vuole. E continuiamo a costruire e distruggere amori stagionali, come bambini che giocano coi castelli di sabbia.

 Ma l’amore forte e fedele è ancora possibile?

DICEMBRE è il mese più adatto per tornare a scuola di Amore.

A Nazaret. Da Maria, Gesù e Giuseppe, i Protagonisti delle Festività natalizie, i veri maestri in Amore!…

 
GESÙ A CASA SUA

ECCOMI  + … 1: IL NOSTRO! 

  1. ECCOMI DI MARIA (Lc.1) Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. 35 Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore,  avvenga di me quello che hai detto”.
  2. 2. ECCOMI DI GESÙ ( Ebr c. 10) Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,  un corpo invece mi hai preparato…  Allora ho detto: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà
  3. ECCOMI DI GIUSEPPE (Mt. 1) “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa… Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come  gli aveva ordinato l’angelo del Signore
  4. IL NOSTRO ECCOMI: Eccomi, Signore, si compia in me la tua volontà

OGGI È NATO PER VOI  UN  SALVATORE (Lc. 2)

Un angelo del Signore si presentò ai pastori:

«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». I pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia… Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 

  • Maria Lo guarda e pensa: «Questo Dio è mio figlio. Mi rassomiglia. È Dio e mi assomiglia. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira…. Ed è in quei momenti che dipingerei Maria (Sartre) 

VENNE A NAZARET E STAVA LORO SOTTOMESSO

 I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.  

La casa di Nazareth è la scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. Qui tutto ha una voce, tutto ha un significato. Qui, a questa scuola, certo comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo. Oh! come volentieri vorremmo ritornare fanciulli e metterci a questa umile e sublime scuola di Nazareth! Ma noi non siamo che di passaggio… Tuttavia non lasceremo questo luogo senza aver raccolto, quasi furtivamente, alcuni brevi ammonimenti dalla casa di Nazareth.

  1. IN PRIMO LUOGO ESSA CI INSEGNA IL SILENZIO. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazareth, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri. Insegnaci quanto importanti e necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione, l’interiorità della vita, la preghiera, che Dio solo vede nel segreto.
  2. QUI COMPRENDIAMO IL MODO DI VIVERE IN FAMIGLIA. Nazareth ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com’è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale. 
  3. INFINE IMPARIAMO LA LEZIONE DEL LAVORO. OH! DIMORA DI NAZARETH, CASA DEL FIGLIO DEL FALEGNAME! Qui soprattutto desideriamo comprendere e celebrare la legge, severa certo ma redentrice della fatica umana; qui nobilitare la dignità del lavoro in modo che sia sentita da tutti; ricordare sotto questo tetto che il lavoro non può essere fine a se stesso, ma che riceve la sua libertà ed eccellenza, non solamente da quello che si chiama valore economico, ma anche da ciò che lo volge al suo nobile fine; qui infine vogliamo salutare gli operai di tutto il mondo e mostrar loro il grande modello, il loro divino fratello, il profeta di tutte le giuste cause che li riguardano, cioè Cristo nostro Signore. (Paolo VI, 5 gennaio 1964)

I CONIUGI MARTIN:
beatificati il 19 ottobre 2008 a Lisieux, sono stati genitori secondo il Cuore di Dio: Ambedue avrebbero desiderato consacrarsi al Signore; ma un giorno Zélie passò sul ponte Saint Leonard, ad Alençon e incrociò un giovane uomo la cui nobile fisionomia, l’atteggiamento pieno di dignità, la impressionarono. Una voce interiore le mormorò in segreto:                  «É QUEST’UOMO CHE HO PREPARATO PER TE».

DIO IL PRIMO SERVITO: Dio, nel focolare dei Martin, sarà sempre «il primo servito» – la Santa Messa e la preghiera erano la fonte della loro esistenza. Nella loro dimora la madre era madre e il padre era padre e proprio per tale ragione l’armonia regnava sovrana. Zélie era una mamma tenerissima; «è un lavoro così dolce occuparsi dei propri bambini!», così i figli sentivano che erano stati desiderati e che i genitori vivevano per loro: far piacere a Gesù e far piacere ai genitori divenne un’unica realtà. Il forte spirito di preghiera dei Martin, che lavoravano in perfetta unità per orientare le figlie sopravvissute, non vietava loro di offrire a tutte una vita equilibrata e in relazione con il mondo. Louis con il suo laboratorio di orologiaio, con annessa gioielleria, Zélie con la sua azienda di merletti (era diventata abilissima nel famoso Point d’Alençon) assicuravano alla famiglia una certa agiatezza, che però non ledeva la sobrietà, offrendo, nel contempo, la possibilità di esercitare la carità.

Come si deduce dalla dichiarazione delle figlie al processo di beatificazione di Teresina del Bambino Gesù: «La nostra mamma vigilava con grande attenzione sull’anima delle sue bambine e la più piccola mancanza non era lasciata senza rimprovero. Era un’educazione buona e affettuosa, ma oculata e accurata».
MEZZI SPIRITUALI:
Confessione frequente, adorazioni notturne, attività parrocchiali, esami di coscienza sulle ginocchia della mamma e il catechismo imparato in braccio al papà permisero un’educazione sana, in perfetta armonia, e le figlie non videro miglior futuro che quello di porsi al servizio della Chiesa.

LETTERE DEI BAMBINI A GESÙ BAMBINO

  1. Caro Gesù Bambino, quando tuo padre ha fatto tutto l’ universo non era meglio che invece che la domenica si riposava anche gli altri giorni di scuola? Enrico. 2. Caro Gesù Bambino è giusto che fai tante religioni. Ma non ti confondi mai? Franco. 3. Caro Gesù, mi piace tanto il padrenostro. Ti è venuta subito o l’hai dovuta fare tante volte? Io quello che scrivo lo devo rifare un sacco di volte. Andrea. 4. Caro Gesù, la giraffa la volevi proprio così o è stato un incidente?        Mi piacerebbe sapere come si chiamavano  il tuo bue e il tuo asino. 5. Caro Gesù Bambino, i peccati li segni in rosso come la maestra? 6. Caro Gesù ecco una poesia: Ti amo perché con quello che ci dai vivere ci fai ma tu mi devi dire perché ci fai morire? Daniele (8 a) 7. Caro Gesù Bambino grazie per il fratellino, ma io veramente avevo pregato per un cane.   Gianluca. 8. Caro Gesù Bambino come mai non hai inventato nessun nuovo animale negli ultimi tempi? Abbiamo sempre i soliti. Laura. 9. Caro Gesù per favore metti un altro po’ di vacanza fra Natale e Pasqua. In mezzo adesso non c’ è niente.  Marco. 10. Caro Gesù Bambino per piacere mandami un cucciolo. Non ho mai chiesto niente prima, puoi controllare.   Bruno. 11. Caro Gesù Bambino vorrei che tu fai la gente in modo che non si rompe tanto. A me hanno dato tre punti e una iniezione. Sandra. 12. Caro Gesù Bambino scommetto che per te è difficilissimo voler bene a tutti in tutto il mondo. Nella mia famiglia siamo solo quattro e io non ci riesco mai. Viola.
  2. Caro Gesù Bambino non mi sono mai sentita più sola da quando ho scoperto che ci sei. Nora. 14. Caro Gesù Bambino abbiamo studiato che Tommaso Edison ha inventato la luce. Ma al catechismo dicono che sei stato tu. Per me lui ti ha rubato l’idea. Daria. 15. Caro Gesù Bambino Sei bravissimo, riesci sempre a mettere le stelle al posto giusto.   Caterina. 16Caro Gesù, Credevo che l’arancione stava male con il viola. Ma poi ho visto il tramonto che hai fatto martedì, fortissimo. Eugenio.

 

 

La

bontà

vince sempre

l’amore vince l’odio;

il bene vince il male;

la luce vince le tenebre!

Tutto l’odio, tutto il male,

tutte le tenebre di questo mondo,

che sono mai davanti alla luce di questa

notte di Natale? Nulla! Davanti a Gesù

e a Gesù Bambino, sono proprio un nulla!

Confortiamoci ed esultiamo nel Signore!

E l’ultimo a vincere è Lui, sarà il Signore !

E il Signore vince sempre nella misericordia!

Tutto passa: solo Cristo resta! E’ Dio e resta!

Resta per illuminarci, resta per consolarci,

resta per dare a noi,

nella sua vita, la

sua misericordia!

Gesù resta e vince,

ma nella misericordia
(S. Luigi Orione)

 

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