Byrathi è una piccola periferia della megalopoli indiana Bangalore, una città conosciuta nel mondo intero perché è un polo mondiale della tecnologia informatica.
Proprio a causa di questo boom tecnologico, la città ha subito negli ultimi anni dei cambiamenti epocali: è passata in meno di vent’anni dai 6 milioni di abitanti a quasi 10 milioni.
Ma non tutti, anzi troppo pochi, hanno potuto approfittare del benessere generato da tale industria.
Da una parte sono cresciuti negozi i supermercati, i ristoranti; dall’altra i servizi per i cittadini come, sanità, acqua, trasporti, e forniture di energia elettrica, sono diventati gravemente insufficienti e il numero di persone che vivono negli «slum» e nelle periferie degradate è aumentato notevolmente.
Byrathi è uno di questi «slum», un posto dove è difficile vivere per gli adulti, tanto più per i bambini ai quali è riservato un futuro di ignoranza, miseria ed accattonaggio.
Proprio qui la Congregazione Don Orione ha voluto creare un Centro dove aiutare economicamente le famiglie a dare ai giovani la possibilità di iscriversi alle costose scuole cittadine, fornire ai ragazzi un luogo comune dove poter fare i compiti, trovare un pasto e giocare in serenità con i compagni.
Il Don Orione Centre di Byrathi accoglie attualmente circa 60 bambini ed anche molte delle loro mamme, che cercano un rifugio da mariti violenti ed imparano un mestiere con il quale possono contribuire al costo degli studi dei propri figli.
Il Don Orione Centre di Byrathi vive esclusivamente di quanto la Divina Provvidenza provvede, grazie al cuore di chi incontra lo sguardo di uno di questi bambini, anche se solo in foto, e decide di fare qualcosa per loro.
Con il contributo per un solo Presepe di cioccolato si offre il cibo per un mese a due piccoli ospiti del Centro.
Fondente o al latte non importa: sarà tutto più buono se nel pensare ad un dolce regalo per i nostri cari, sappiamo di aver contribuito a dare il calore della solidarietà a chi ne ha davvero bisogno.
Grazie di cuore!

Don Alessio Cappelli

Riferimento a Genova-Paverano: Volontariato (Adriana e Vittorio)