Natale delle Comunità Orionine Genovesi col Direttore Generale

Don Tarcisio Vieira, direttore generale della congregazione fondata da S. Luigi Orione, anche in occasione del recente Natale, ha voluto mantenere l’usanza, iniziata dal fondatore, di essere presente  alla tradizionale festa della famiglia religiosa genovese e ha salutato fraternamente i religiosi, i collaboratori, gli “amici”, gli ospiti, gli scout Ge 14 e i volontari del Piccolo Cottolengo.  Lo ha ricevuto, nella chiesa medioevale di S. Giovanni  in Paverano,  Don Alessandro D’Acunto, direttore della “Costellazione della Carità”(le varie istituzioni orionine di Genova), il quale ha detto: ”Ringrazio tutti voi qui presenti; siamo contenti che sia con noi il direttore generale; è bello ritrovarci tutti insieme”. Don Tarcisio si è sentito accolto come in famiglia e ha manifestato la sua contentezza di poter celebrare con loro la giornata della gioia e di rendere tutti partecipi delle situazioni  riguardanti le comunità orionine sparse nel mondo.

Egli ha paragonato a quella di una bambina, dipinta in una chiesa del Madagascar, la sua meraviglia per la nascita di Gesù e per le opere di carità che il Signore va compiendo tramite i missionari e ha invitato tutti a lasciarsi stupire dall’Amore di Dio.

Successivamente Don Alessandro  ha sollecitato un applauso e ha invitato i rappresentanti delle varie comunità e gli scout a ritrovarsi nella vicina sala “Don Pensa” per un “incontro di famiglia”.

In quel luogo,  P. Pierre Assamoua, consigliere generale ivoriano, ha parlato di nuove  missioni in Africa: nel Benin, nel Burkina Faso; quelle di Malanville e di Miandrarivo in Madagascar; quella del Kenya, dove è stato istituito un seminario internazionale che ospita chierici anche dell’India e delle Filippine e ha detto che le missioni africane stanno mandando missionari in Italia: un sacerdote a Copparo, uno a Pontecurone e tre suore malgasce al Paverano di Genova.

Don Tarcisio ha detto che i religiosi orionini  vanno ad operare nelle periferie, in Amazzonia e in ambienti anche ostili, dove quasi tutti sono di religione islamica, perché la carità apre alla fede e l’atteggiamento del missionario è segno dell’Amore divino per tutti. Egli ha apprezzato l’altruismo, le capacità e l’intraprendenza degli italiani nel mondo: doni ricevuti dal cristianesimo; essi non sono colonizzatori, come altri che agiscono solo per interesse. Tanti vescovi  gli chiedono  di mandare sacerdoti: “La messe è molta, gli operai sono pochi” e, rivolto  agli scout, aggiunge invitante: ”Forse presto potrò inviare dei nuovi missionari…; io semino, il Signore fa crescere”.

Sollecitato dallo scrivente , Don Tarcisio ha parlato di un sacerdote novello e di altri chierici in formazione nella comunità orionina dell’Ucraina e della comunità di suore presente nella zona di guerra contesa dai russi, dove aiutano anche ragazze che hanno subito violenze di vario genere.

Egli ha riconosciuto: ”Necessaria la vicinanza degli amici e dei collaboratori. Il carisma e l’insegnamento di Don Orione sono universali e fanno del bene a tutti. Occorre conoscerli e farli conoscere negli ambienti in cui ciascuno di noi vive e opera. Pregate per noi”.

Al termine ha augurato un gioioso Natale a tutti, insieme a P. Pierre e a Don Alessandro. Quest’ultimo  gli ha rinnovato l’invito a tornare l’anno prossimo e ha invitato tutti a condividere la mensa fraterna e ad assistere allo spettacolo pomeridiano intitolato: ”Natale, il giorno più bello”, una specie di presepio vivente. In esso si sono esibiti gli ospiti della “Costellazione della Carità”, guidati dagli animatori e accompagnati magistralmente dai musicisti e dallo stesso coro che ha cantato in chiesa guidato magistralmente da Micaela Mio. La festa si è conclusa con una fetta di panettone, una cioccolata calda e lo scambio di auguri.

Tullio Fognani