Prof. Carlo Castello

Continua la rassegna dedicata agli amici genovesi del nostro Fondatore. Attraverso le parole dello studioso Don Paolo Clerici scopriamo insieme il Professor Carlo Castello: ordinario di Diritto Romano all’Università di Genova, laico impegnato, primo presidente del Serra Club e amico fedele di Don Orione.

 Giovinezza brillante quella del genovese Carlo Castello, appena laureato in giurisprudenza nell’Università di Genova riceve l’incarico di assistente alla cattedra di Diritto Romano fino a diventare professore ordinario grazie al suo impegno di studioso confermato da numerose pubblicazioni. Questa personalità così ricca e umanamente realizzata mancava del valore preziosissimo della fede come lui stesso afferma in una testimonianza: “La fede è dono di Dio: è il dono più prezioso che Egli offre all’uomo con la vita. Però Iddio, di solito, per donarla a chi l’ha perduta si serve di uomini a Lui particolarmente cari, perché uniti a Lui in modo intimo, specialissimo, con la preghiera fervida, umile fiduciosa e con il sacrificio portato generosamente innanzi fino allo spasimo per amore suo e del prossimo. Iddio per ridarmi la fede si è valso appunto di uno di questi uomini: Don Orione”.

Nella conferenza tenuta ad Avezzano il 20 marzo 1980 dal titolo “Ho conosciuto Don Orione” narra come l’ha incontrato: “Il mio primo incontro con Don Orione avvenne nel 1938 lo devo, come mentore, al Prof. Antonio Boggiano Pico. Un giorno egli, direi a bruciapelo, mi chiese di volerlo accompagnare da Don Orione. Il Professore, sapendo che non ero praticante, non mi aveva parlato molto di questo sacerdote e quelle poche volte, che era entrato in argomento, lo aveva sempre fatto con ammirazione. Ci incamminammo verso via Bartolomeo Bosco dove, nella casa di Santa Caterina, Don Orione riceveva tutti. Entrato nella saletta, che serviva da attesa del colloquio con Don Orione, il Professore mi presentò a Don Sciaccaluga ed a Suor Maria Stanislaa lasciandomi solo con loro e scomparve. Non dico del mio imbarazzo ad affrontare un Sacerdote che non conoscevo, senza aver vicino una persona amica… Entrato nella piccola stanza i miei occhi si incontrarono con due occhi neri, luminosi, vivacissimi, penetranti: sono occhi che sprizzano intelligenza, volontà, forza. Intuisco subito di aver davanti a me un uomo dotato di carattere eccezionale, ma che impiega la sua forza e volontà per fare del bene. Strana intuizione! Non saprei quanto durò il colloquio, né quello che mi disse e quello che gli risposi. Ricordo soltanto che quando volli mettermi in ginocchio davanti a lui non me lo permise e che prima di lasciarmi mi disse: «Saremo sempre amici e ci vedremo ogni pomeriggio del giovedì, quando verrò a Genova».

Se ben ricordo appeno uscito dalla casa del Piccolo Cottolengo entrai nella vicina chiesa di S. Camillo e dopo lunga meditazione mi confessai e il giorno dopo mi comunicai”.

Da questo momento nacque un legame spirituale fatto di costanti incontri e impegnative proposte di vita apostolica: Carlo Castello è tra i sette privilegiati giovani studenti universitari che Don Orione invita con lettera personale al famoso primo “ritiro minimo” organizzato dallo stesso Don Orione a Villa Solari in Val Polcevera a Genova dall’11 al 13 novembre 1939. Con queste parole lo ricorda: “Ci intrattenemmo due giorni in questo primo ritiro, per noi genovesi, Egli con spirito giovanile ci parlò delle moderne esigenze per diffondere la Parola del Signore e dei mezzi per conoscerla ed amarla nel secolo delle macchine e dell’organizzazione sociale. Ma il mezzo più efficace, ci dimostrò, sono le opere e così volle concludere il nostro ritiro con la visita alle varie sezioni del Piccolo Cottolengo Genovese, a Paverano”.

Don Giuseppe Siri, futuro cardinale di Genova, al momento Professore di religione al Liceo Doria, incontra il giovane Castello nella sua stanza in seminario manifestandogli un progetto che aveva in cuore: invitare i suoi giovani liceali ad un ritiro minimo. “Tale progetto – scrive Castello – mi diede spunto di parlargli di quello tenuto da Don Orione poco tempo prima a Villa Solari. Anzi, gli dissi che un più dettagliato ragguaglio poteva chiederlo a Don Orione che, essendo giovedì, lo avrebbe trovato in via Bartolomeo Bosco per i suoi incontri. Don Siri a questa proposta si alzò di scatto dalla scrivania, preso lo spolverino e il cappello mi disse: «accompagnami da Lui». E così avvenne, fu il primo incontro di Don Siri con Don Orione.

Il Professore ricorda anche la data precisa dell’ultimo incontro con Don Orione, era l’11 febbraio 1940 e contemporaneamente la sua ultima venuta a Genova: “Lo accompagnai in via Bartolomeo Bosco e, già sofferente di cuore, faceva fatica a salire le scale, alquanto ripide, per arrivare alla cappella. Mi permise di aiutarlo, appoggiandosi al mio braccio. Ad un certo momento, per prendere fiato si fermò e volgendo verso di me il suo sguardo sofferente mi disse: «Carlo, quanto vorrei ancora poter ardere!». Mi ripeté ben tre volte la parola ardere; poi riprese lentamente a salire per arrivare in cappella a pregare”.

Don Paolo Clerici

Nasce a Genova nel 1912 in una famiglia profondamente cattolica. Durante gli studi liceali e precisamente nel periodo della seconda liceo interrompe la pratica religiosa dopo una crisi di fede.

Consegue la maturità al liceo classico “Doria” nel 1930 e si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Genova in via Balbi laureandosi nel 1934. Inizia la sua carriera di insegnamento universitario fino a divenire professore ordinario di Diritto Romano. Le molte pubblicazioni lo resero illustre nel mondo accademico non solo italiano.

Nel 1938 incontra per la prima volta Don Orione al Piccolo Cottolengo di S. Caterina a Genova accompagnato dal Senatore Antonio Boggiano Pico già suo professore, incontro che darà inizio ad un rapporto di spirituale confidenza tanto che “nei giovedì che si succedettero dal 1938 sino alla fine della sua vita terrena e del suo trionfo, egli mi accolse sempre con la stessa generosa cordialità”

Fondato il gruppo “Amici di Don Orione” dal Senator Stefano Cavazzoni il 6 maggio 1940, vi aderì immediatamente partecipando con fedeltà a tutti gli appuntamenti significativi della vita della Congregazione oltre che intervenendo con dotte riflessioni negli incontri mensili del Paverano e nei Convegni nazionali ed internazionali del “Gruppo Amici”.

Muore il 10 marzo 2007 all’età di 95 anni. L’estremo saluto è avvenuto il 12 marzo, mentre si ricordava il 67mo anniversario della morte di Don Orione, del quale si sentiva figlio riconoscente.