“Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà”

Cari fratelli e sorelle,  in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). Cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di san Paolo?   -La grazia di Cristo: Anzitutto ci dicono qual è lo stile di Dio. Cristo si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15). È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle.  Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale.
1. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà… Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio per andare incontro ai bisogni. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. E’ necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, alla sobrietà e alla condivisione. 
2. La miseria morale Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa…In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente.
3. La miseria Spirituale …il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. Questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico. La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole. Lo Spirito Santo rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia.

Papa Francesco