Sognare a teatro con Massimo Ranieri

Il nostro mondo è permeato di musica. Siamo raggiunti ovunque dalle note. Anzi, a volte non riusciamo a liberarcene, a evitarle. Chiedersi quali siano funzioni, scopi e usi della musica nella società contemporanea non è cosa semplice, perché essa è diventata regolatrice del tempo che utilizziamo e una componente essenziale delle nostre emozioni.

La musica, come tutte le componenti della vita, ha bisogno di riflessione per essere capita. In essa c’è sempre un messaggio che possiamo mettere in comunicazione con il nostro spirito, parla immediatamente al nostro cuore e quindi entra in noi attraverso vie privilegiate: per questo è importante sceglierla a seconda di ciò che desideriamo.

Soltanto scegliendo le «nostre» note ne ricaveremo educazione, piacere e difesa contro tutto quello che consideriamo rumore.

Da qui nasce l’idea di trascorrere una sera a teatro con Massimo Ranieri.

Diventa una questione d’urgenza, a casa le ragazze e i ragazzi del reparto Suor Maria Plautilla, Don Sciaccaluga e Don Sterpi non resistono.

Indossati gli abiti da sera, l’appuntamento è per il giorno undici Dicembre presso il teatro Carlo Felice di Genova, il palcoscenico più importante e rappresentativo del capoluogo ligure.

Dopo una breve visita all’imponente cattedrale di San Lorenzo, arrivati in sala l’emozione si percepisce nell’aria, è tangibile al tal punto da accorgersi che c’è qualcosa in più: l’attesa di ritrovare i  ricordi del passato e il desiderio di custodirne di nuovi.

Il palco del teatro è molto ampio ma raccolto intorno ad esso, un pubblico numeroso ed attento, scalda il tutto in un unico abbraccio.

Dopo qualche minuto di attesa il protagonista sale sul palco e dà il via a questo meraviglioso sogno e la magia per le nostre ragazze e ragazzi si compie, puntuale: si scambiano sguardi, emozioni, sensazioni forti. Il tema del viaggio, ricorrente nello spettacolo, è una metafora perfetta, una colonna sonora del cammino di questi anni per arrivare ad un’ideale centro della vita che non si raggiunge mai; Silvana, Gabriella, Lidia, Tina, Maria Pia, Luisa, Giancarla, Gianna, Patrizia e Nino si sentono presi per mano e accompagnati in un mondo nuovo e per una sera, tutto loro. Fatto di gioia, speranza e amore. Dove non sono contemplate paure, delusioni, dispiaceri.

Massimo Ranieri ha regalato loro uno spettacolo ambizioso e per alcuni aspetti rivoluzionario, quasi tre ore di musica attraverso due linee di racconto: la fusione tra elemento teatrale e una narrativa musicale fluida e chiara. Un opera totale che intreccia differenti discipline artistiche.

Inoltre, ha donato loro la cosa più importante: la serenità. E’ questo lo spettacolo più bello del mondo: i loro sorrisi. Gli occhi stanchi, ma felici. A tratti lucidi.

La musica, intrisa di libertà, ancora una volta, al di fuori dei classici laboratori trasversali educativi, apre il cassetto dei sogni con la sua chiave di violino, fornisce risposte cercate a lungo, rende pura la comprensione, insegna ad udire anche con il cuore.

Claudia Termini, educatrice professionale