Lettera dal Piccolo Cottolengo Argentino – ottobre

Ai miei cari benefattori del Piccolo Cottolengo Genovese

La grazia del Signore e la sua pace siano sempre con noi!

Con quanta gioia vi scrivo, o carissimi miei benefattori! Sento che si pubblicherà Il calendario del Piccolo Cottolengo genovese, come gli altri anni, e non mi par vero di farvi giungere qualche parola anche a mezzo del nostro calendario pel 1936, poiché, dopo più di un anno che manco dall’Italia, più vivo è in me il bisogno di sciogliere un debito verso di voi e soddisfare ad un grande bisogno del mio cuore. E chi avrebbe mai pensato che sarei stato tanto tempo così lontano dai nostri cari poveri e da voi?

Ma ecco che sono qui tra tanti altri poveri, bisognosissimi anch’essi di fede, di pane e di conforto; – e molti sono italiani, e anche del genovesato! – Quindi non mi vorrete male, se dovessi ritardare ancora un po’ a venire – Voi, ne sono certo, farete anche per me: voi, che, durante questa mia lontananza, non avete mai dimenticato le nostre orfanelle, né i nostri poveri fanciulli: voi, o miei cari, che avete dato prova di amare tanto i nostri fratelli più poveri e abbandonati, infermi o vecchi cadenti che sono raccolti nelle varie Case del Piccolo Cottolengo Genovese, sotto le ali

della Divina Provvidenza.Siate voi benedetti! – Chi è portato a compassione verso i miseri sarà sempre in benedizione, perché fece parte del suo pane ai poveri. La mia pena di dover star lontano tanto tempo è stata alleviata dalla vostra cristiana e genovese carità. E il debito, che io vengo, in parte, a sciogliere è il debito della gratitudine, per tutto ciò che col vostro gran cuore genovese, avete fatto per i miei cari poveri, per i poveri più bisognosi e abbandonati del Piccolo Cottolengo genovese. Che si sarebbe potuto fare, senza la vostra carità? Ben poco, o nulla! – Invece, aiutati dal vostro buon cuore, o genovesi, si è potuto cooperare, colla grazia di Dio, ad asciugare molte lagrime, a lenire tanti dolori fisici e morali, a confortare, a salvare,

molte anime. Siate voi benedetti! – Chi ha misericordia dei poveri, sarà beato. E questo povero prete di Don Orione viene a dirvi tutta la sua più profonda gratitudine e a ringraziarvi dal più intimo del cuore. E sono a pregarvi, quanto so e posso, di voler continuare con generosità e perseveranza il vostro aiuto al Piccolo Cottolengo genovese. – Esso accoglie tutti quegli infelici, che non sono ricevuti negli altri Istituti di beneficenza, e che, pur troppo, da non pochi sono guardati con disprezzo e ritenuti come rottami, come il rifiuto della società! E pur sono nostri compatrioti! sono nostri fratelli, tanto cari al cuore di Dio e della santa Madonna! E chi vorrà essere misericordioso verso di essi, farà del bene all’anima sua, e non cadrà nell’indigenza.

Il Piccolo Cottolengo genovese ha bisogno di voi e di tutti quelli che come voi, amano far il bene e farlo bene, secondo il Vangelo. A tutti i buoni genovesi, pertanto affido e vivamente raccomando i poveri del Piccolo Cottolengo: chi crede nel Signore, ami la misericordia. «Noi siamo stati creati in Cristo Gesù per fare delle opere buone», ha scritto S. Paolo agli Efesini. Dà al Signore chi ha misericordia del povero, e il Signore gli renderà il centuplo in questo mondo, e gli darà la vita eterna. Sì, o miei cari benefattori e ottime benefattrici; della carità, fatta per l’amore di Dio, Voi avrete il centuplo in vita: avrete sanità e concordia nella famiglia; prosperità nei commerci e negli affari: sarete liberati da dispiaceri e da disgrazie nell’anima

e nel corpo; ma, sopra tutto, avrete un trono di gloria in Paradiso. – Poiché voi ben sapete che Gesù avrà come fatto a Se quanto avrete fatto a bene dei nostri fratelli e poveri. Cari benefattori e amici, io non finirei più di scrivervi, poiché vi amo di un amore grande e santo, e così santo che nessuno forse sarà mai in grado di misurare – Devo però far punto. Sappiate dunque che prego e pregherò incessantemente per voi e per le vostre famiglie: – e che i poveri, da Voi beneficati, tutti e sempre pregano per voi! Io spero di tornare presto, e affretto, col desiderio più ardente, il giorno di rivedervi, e già Vi dico arrivederci presto! Però l’uomo propone e Dio dispone: siamo nelle mani di Dio, e sia fatta la volontà del Signore! Pregate per me! Pregate per la mia anima! Avete amato e aiutato

il vostro Piccolo Cottolengo genovese in passato, – continuate ad amarlo ed aiutarlo in avvenire. Chi fa parte ai poveri di quello che ha, diventerà un ricco. «Date ai poveri ciò che vi sopravvanza» ha detto il Signore. «Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia!» E un giorno, o miei cari, su questa terra o in cielo, ci rallegreremo insieme del bene che, colla grazia del Signore, avremo fatto, e voglio, o amici e fedelissimi del Piccolo Cottolengo genovese, voglio che cantiamo insieme, davanti ai piedi della santa Madonna, i trionfi della carità del Signore!

Arrivederci, o cari indimenticabili miei benefattori e benefattrici: Dio vi benedica!

Buon anno nuovo!

Pregate pel sempre vostro obbl.mo in Gesù Cristo

Don Orione della D. P.